Anno: 2020

Smalti a cenere ad alta temperatura per ceramica: porcellana e gres.

Gli smalti a cenere (visto che belli?!) sono un tipo di smalto estremamente variabile ed imprevedibile per diverse ragioni: il fondente principale, la cenere di legna, è un prodotto naturale che risente del tipo di essenza del legno, del luogo e periodo dell’anno di raccolta ma anche all’interno della stessa specie da esemplare ad esemplare. La cenere può essere utilizzata così com’è oppure lavata, nel primo caso con risultati piuttosto diversi. L’altra ragione per cui è imprevedibile, se usata non lavata, è che la presenza di fondenti sotto forma di elementi solubili (e caustici, quindi attenzione!) la cui concentrazione varia moltissimo altera il risultato a seconda dell’applicazione, del biscotto, di quanto è vecchio lo smalto che abbiamo preparato, e via discorrendo. In alto un piccolo portacandele rivestito con uno degli smalti a cenere sviluppati ad agosto e la sua mattonella di test. ⁠

 

Sovrapposizioni di smalti per ceramica

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Dettagli – Sovrapposizione di smalti satinati, o matte. Il risultato delle sovrapposizioni non è prevedibile, riproducibile forse sì, ma è quasi impossibile stabilire a priori cosa accadrà quando si sperimenta una sovrapposizione. Il risultato dipende da diverse variabili: quale smalto sta sotto e quale sopra, quanto sono spessi gli strati, la qualità dello smalto (se lucido o satinato) e gli ingredienti dello smalto stesso. La combinazione della foto è composta da due smalti matte: la base è un blu variegato con cobalto, rutile e ferro, sopra un verde matte con carbonato di rame e titanio. Rutile e titanio hanno molto in comune, il rutile crea movimento sulla superficie ed il titanio promuove la formazione di cristalli (i puntini bianchi che si vedono nella foto). Dimenticavo di dire che i due smalti altro non sono che la stessa ricetta con l’aggiunta di coloranti diversi. La densità degli strati ha deciso il risultato. La stessa sovrapposizione, su un’altro oggetto, ha creato un altro effetto ancora, probabilmente influenzato da quanto tempo ho tenuto immerso il pezzo e da quanto tempo prima lo smalto era stato rimestato. Una piccolissima variabile ed il risultato è completamente stravolto. Incredibile, vero?

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Esperimenti con uno smalto per ceramica shino gold

Ciao! In questo periodo di quarantena non è facile portare avanti la ceramica, il mio laboratorio è lontano da casa e non ho potuto raggiungerlo. Ho recuperato un pacco di argilla rossa che più rossa non si può e ho cominciato a giocarci, come non facevo ormai da tanto tempo, ho creato oggetti a colombino e anche con la tecnica pinch o pizzicato, i risultati sono stati molto incoraggianti e spero di poterli mostrare cotti il più presto possibile!

Questo piccolo contenitore è stato un esperimento al tornio. Non è perfetto ma l’ho trovato abbastanza carino da ritenerlo buono per il biscotto. Ha avuto una sorte particolare, se volete sapere che fine ha fatto leggete di seguito…⁠

Dopo la prima cottura a biscotto ho applicato questo smalto sperimentale che ho preparato seguendo le linee guida per una tipologia molto particolare di rivestimento, adatta soprattutto per le cotture atmosferiche (in questo caso utilizzando la legna come combustibile) chiamato shino. Lo shino è un tipo di smalto che non contiene una quantità esagerata 😄di allumina, e uno solo dei due tipi di fondenti. Il risultato è bellissimo, ma il mio smalto è un esperimento. Secondo voi com’è andata? 😊⁠

 

Esperimento… non riuscito! 💔Purtroppo il risultato non è stato all’altezza delle aspettative, ma sicuramente ha un aspetto interessante, anche grazie alla cenere che si è depositata sul coperchio durante la cottura. Perché? Errore n.1: aggiungere acqua non necessaria! Ogni smalto ha una quantità d’acqua ideale per esprimere il potenziale che stiamo cercando in lui! In questo caso, trattandosi di uno smalto con una quantità ridicolmente alta di argilla suddivisa tra ball clay e caolino, contenendo anche del carbonato di sodio, il mix era estremamente denso e praticamente impossibile da applicare. Dopo aver aggiunto del silicato di sodio sperando che potesse migliorare la situazione, ovviamente senza successo, ed essendo piuttosto di corsa (il giorno dopo avrei dovuto effettuare l’applicazione), ho aggiunto acqua. Ovviamente senza quasi alcun cambiamento. Il giorno dopo, forse per via dell’acqua che finalmente era penetrata tra le particelle, lo smalto aveva una consistenza più umana. ⁠