Un buon inizio.

Con l’inizio del nuovo anno non ho messo insieme alcun buon proposito. Però ho iniziato una sfida personale che che consiste nella lettura di tutti i manuali di ceramica che ho acquistato fino ad ora. Oltre ad “impara l’arte e mettila da parte“, per me succede anche “compra le informazioni e riponile sullo scaffale sperando che la mera presenza di tanta statica conoscenza si infonda automaticamente nel tuo essere e venga magicamente metabolizzata dal tuo cervello”. No, non funziona così. I libri vanno letti, anche se definiti “da consultazione”, ma consultazione vuol dire ritornare su quel passaggio o capitolo dopo avere letto tutto, anche perché diversamente non è possibile contestualizzare le informazioni che vengono fornite.

Nei mesi scorsi la mia concentrazione si è spostata su un argomento tanto sfuggente quanto gratificante e allo stesso tempo in grado di proiettarmi in uno stato di insicurezza dato dalla quantità di informazioni ed azioni necessarie a conseguire una padronanza almeno minima della materia: gli smalti ceramici. Tralasciando cosa ha portato ad interessarmi alla ceramica, il successivo passo è stato verso i rivestimenti, così lucidi (o satinati!), screziati, colorati, traslucidi, opachi… insomma: belli, belli da sogno. Il primo problema che ho dovuto affrontare è stata una sostanziale mancanza di informazioni in lingua italiana sufficienti a darmi l’input per iniziare uno studio da autodidatta. Dopodiché la naturale evoluzione della ricerca si è spostata su Pinterest, dove si vedono un sacco di belle cose che sembrano facilissime, e invece facilissime non lo sono o per lo meno i risultati non sono mica come si vedono nelle foto. Comunque. Tra i vari risultati di Pinterest saltano subito all’occhio le tabelle con tante belle ricette e la relativa temperatura di cottura, poi vai a leggere e oh! ma che materiali sono? Ricordo ancora quando fiduciosa mi sono rivolta al rivenditore di fiducia chiedendo il Gerstley Borate, ricevendo in riposta degli sguardi perplessi e la proposta di una fritta boracica. No, va bene, grazie, a posto così. Che dire, forse un proposito per l’anno nuovo l’ho trovato, magari posso portare un po’ di chiarezza sull’argomento condividendo un po’ di conoscenza acquisita sui vari libri in lingua inglese e su osservazioni, sempre tenendo a mente che la padronanza degli smalti si ottiene dopo anni di prove e dopo tanti sforzi per comprendere una materia che allo stesso tempo racchiude chimica, fisica, geologia, reologia estetica e tante, tante altre cose. Sono una principiante, non ho difficoltà ad ammetterlo, ma mi piacerebbe mettere a disposizione quello che imparo mentre lo imparo.

Se qualcuno di voi là fuori è interessato a saperne di più… battete un colpo!

Alla prossima!

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12 commenti su “Un buon inizio.

  1. buonasera Veronica,
    frequenti ancora queste pagine?
    allora come procede la lettura dei manuali?
    io faccio un lavoro analogo, se vuoi dare un’occhiata il sito (che contiene il blog) è Cono9.com
    saluti

    1. Ciao Maurizio! Certamente le frequento ma mi sono spostata al momento soprattutto sui social. Ho diversi impegni e per scrivere qualcosa di interessante e coerente ho bisogno di energie che ultimamente hanno scarseggiato un po’, ma la situazione sta migliorando 🙂 il tuo blog lo conosco bene, è praticamente l’unico posto dove si trovano informazioni sulla materia smalti e mi fa piacere che tu mi abbia trovato. Passato il periodo natalizio probabilmente ricomincerò a sperimentare ancora e sicuramente mostrerò i risultati. In ogni caso, come ti dicevo prima, se vuoi mi trovi su Instagram o sulla pagina Facebook! A presto!

  2. Ciao Veronica, non so se sei ancora attiva su questo Blog, cercavo informazioni sugli smalti. Sono una principiante e mi piace cimentarmi nel fai da te! Quella degli smalti la trovo u a sfida veramente affascinante anche se molto difficile. Potresti darmi qualche consiglio?
    Complimenti intanto si per il blog che per le tue creazioni, sono molto belle!

      1. Ciao! non avevo visto la risposta. Grazie!
        Io al momento tratto molto la terra a bassa temperatura (pensi che ne valga la pena fare esperimenti sulla bassa?) , ma mi piacerebbe provare a fare degli smalti. sapresti consigliarmi intanto qualche testo semplice per iniziare?

        1. Ciao Alice, scusa per il tempo che è passato nel frattempo. Non ho ancora esplorato il mondo degli smalti a bassa temperatura per un paio di ragioni fondamentali: tanto tempo fa per abbassare la temperatura di fusione veniva usato il piombo, che era perfetto sia per la qualità ottica dello smalto, sia perché tantissimi colori riuscivano proprio grazie alle caratteristiche chimiche dell’ossido di piombo (vedi i rossi). Personalmente sconsiglio questi smalti fortemente, e spesso e volentieri è anche vietato nell’utilizzo di smalti per oggetti a contatto con il cibo, di conseguenza allo stato attuale, per poter creare uno smalto a bassa temperatura si deve ricorrere a due possibilità (oltre a metodi poco ortodossi e non consigliabili, esempio aumentare i fondenti alcalini o abbassare la quantità di silicio) che sono: utilizzare fritte per la quasi totalità degli ingredienti (le fritte costano e poi che divertimento c’è? 🙂 ) oppure utilizzare il boro in forma B2O3, presente in questa forma nella colemanite, nella ulexite o in un composto che si chiama Gerstley Borate, che è un minerale che contiene boro sia in forma di colemanite che di ulexite, apportando degli effetti veramente molto belli ma che è piuttosto costoso, non è semplice reperirlo e soprattutto non è in quantità illimitate perché la sua estrazione si è fermata per ragioni legate al suo utilizzo originale, che ha a che fare con i test nucleari degli Stati Uniti (è una storia interessantissima). Per cominciare, se sai l’inglese e vuoi esplorare le medie temperature (cono 5/7) c’è un ottimo libro di John Britt che contiene svariate centinaia di ricette ed alcuni consigli pratici per metterle in pratica. Non è di aiuto per formulare le tue ricette ma è un modo per prendere confidenza con la materia. Spero ti sia stata di aiuto!

  3. Salve mi chiamo marco, volevo se possibile chiedere un consiglio.vorrei abbassare la temperatura di fusione della terra bianca sciolta(barbottina)a 1000′ perchè vorrei creare un ingobbio vetroso.come fondente cosa mi consiglierebbe?.comprato anni fa, a casa ho del borate gerstley ,posso usarlo come fondente?e grossomodo nelle stesse percentuali della fritta fondente .grazie buon pomeriggio

    1. Ciao Marco! Non ho capito qual è il risultato che vuoi ottenere ma in ogni caso non conoscendo le percentuali degli ossidi presenti nei tuoi materiali l’unico modo è procedere per tentavivi empirici: fai diversi campioni usando i diversi materiali in percentuali differenti magari seguendo felle proporzioni tali che all’aumentare di un materiale diminuisce l’altro. Fammi sapere!

  4. ciao,ti ringarzio molto in pratica vorrei ottenere un ingobbio che vetrifica a 1000′.vorrei greificare la barbottina , non creare uno smalto aggiungendo cristallina ho fatto diverse prove è che ho terminato la fritta fondente ed avendo a disposizione il borate gerstley volevo sapere ‘se lui si comporta come fondente a 1000′ e se si come una comune fritta fondente? quella delle mie prove è fritta ap boro 820’/ 850’

    1. Ciao, la fritta e il gerstley borate sono due materiali diversi, di conseguenza il loro comportamento non è lo stesso nei confronti di uno smalto (o di qualsiasi altro materiale di una qualsivoglia ricetta). La fritta è un materiale ‘artificiale’ la cui composizione viene stabilita dal produttore e la cui formula è (teoricamente) segreta e dovrebbe contenere diversi ossidi con funzione, mentre il gerstley borate è un materiale naturale proveniente solo e soltanto da una miniera di boron in california ed è un blend unico al mondo di colemanite ed ulexite, quindi contiene solo calcio e boro. Per questa ragione i due materiali, fritta e gb non sono sovrapponibili come comportamento, di conseguenza rimane la necessità di effettuare delle prove. Ciao!

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